Il Teatro dell’Oppresso per l’assalto al cielo…

Essere cittadini non vuol dire far parte di una società vuol dire trasformarla (Augusto Boal)

Primo Laboratorio formativo e di ricerca (gennaio-giugno 2012)

Secondo Laboratorio formativo e di ricerca (maggio – dicembre 2013)

Terzo Laboratorio formativo e di ricerca (marzo – ottobre 2018)

Il percorso si snoda in 8 incontri laboratoriali da 12 ore cadauno per un totale di 96 ore di formazione e gruppo di ricerca ed espressione. L’obiettivo è costituire un collettivo di ricerca che esplorerà e apprenderà alcune delle tecniche principali del TdO (Teatro Immagine, Teatro Giornale, Teatro Forum, Teatro Invisibile, Teatro Legislativo, Flic) e, utilizzando il metodo Freire di pedagogia della coscientizzazione, educazione popolare e investigazione del territorio per sondarne i bisogni, lavorerà alla costruzione di interventi-azioni in una prospettiva popolare sui temi che verranno fuori dal gruppo.

Rivolto a operatori sociali e culturali, militanti politici, formatori, educatori, insegnanti, mediatori, animatori sociali, attori. Non ci sono limiti di età e non è assolutamente necessario avere avuto precedenti esperienze teatrali.

Diritti umani, pari opportunità, inclusione sociale, valorizzazione beni comuni

Il progetto prevede la creazione di laboratori teatrali con l’intento di formare delle compagnie teatrali che possano dar vita ad un festival della solidarietà itinerante nei vari paesi della provincia di Agrigento, agendo concretamente sul territorio creando occasioni di incontro, conoscenza, condivisione e dialogo con il coinvolgimento delle diverse realtà del territorio, proponendo un’esperienza partecipativa dei soggetti che vivono il disagio (anziani, disabili, immigrati) dall’organizzazione delle prove, alla realizzazione delle scenografie, alla messa in scena delle commedie, alla realizzazione dei vari momenti di intrattenimento, dove ogni partecipante può sperimentarsi in un ruolo attivo. Il programma è presentato dalle associazioni: Agape onlus, Amici dell’ANFFAS di Favara, Gruppo di Volontariato Vincenziano – sez. Aragona, Ass. Alzheimer, Associazione A.C.M.E. di Campobello di Licata. Presenti dal 2008 all’interno delle delegazioni del CeSVoP di Agrigento, Sciacca e Campobello di Licata, queste associazioni si occupano di inclusione sociale della fasce più fragili e a rischio di vulnerabilità.

Da luglio 2017 a luglio 2019

Officina SocialMeccanica si occupa all’interno del progetto di fornire strumenti per la realizzazione di laboratori di Teatro Sociale, promuovendo la conoscenza diretta di metodi, tecniche e teorie del Teatro Sociale, sviluppando sensibilità e conoscenze relative alla pratica espressiva e teatrale, promuovendo lo sviluppo di una sensibilità personale e collettiva rispetto alla dimensione relazionale che si sviluppa all’interno del laboratorio teatrale.

Il futuro in gioco

Progetto realizzato da Officina SocialMeccanica Accoglierete e Clatù e finanziato dal bando 8×1000 Valdese.

Rivolto ad attuali e futuri animatori di comunità.

Un percorso gratuito di formazione online ed esperienziale per accrescere le competenze utili a futuri animatori di comunità.

Selezioniamo 15 partecipanti (richiesta invio lettera/video motivazionale) entro il 13 febbraio 2021.
Inizio lezioni online mercoledì 24 febbraio 2021.
– 10 moduli online – 19 incontri – 60 h
– 4 weekend esperienziali – 80 h
– Partecipazione ai campi estivi (metà giugno-metà settembre) a Siracusa con un impegno per partecipante di 6 giorni da svolgere in 3 settimane consecutive.

La Drammaturgia di Comunità per coniugare DaD e didattica in presenza

25 Febbraio 2021 – A Catania sta per partire il corso per docenti di Officina SocialMeccanica.

Il percorso si propone di riflettere sulla narrazione come modalità principale di organizzazione della comunicazione e sulla Drammaturgia di comunità come strumento per far vedere e riconoscere la pluralità di identità che formano la comunità-scuola dando valore, attraverso il racconto di ciascuna, a tutti quegli elementi che ne costituiscono la ricchezza.

A partire da una concezione del fine educativo quale agevolazione del cambiamento e dell’apprendimento, il percorso intende esplorare le qualità attitudinali che si manifestano nel rapporto interpersonale fra il docente-facilitatore e il discente (accettazione, fiducia, comprensione empatica) all’interno di una metodologia interattiva che mette al centro percorsi interdisciplinari che tengano al centro la strutturazione di un “compito di realtà”, inteso come «una situazione-problema, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite che vengono messe in pratica all’interno di contesti sociali diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica» (E. Vaj).

Secondo la metodologia induttiva della drammaturgia, una sorta di indagine investigativa che fa leva sui processi creativi dei/lle ragazzi/e, si proporrà di andare oltre la lezione frontale, in presenza o in webinar, favorendo la narrazione corale come risultato di un processo di apprendimento attivo, costruttivo e cooperativo. L’apprendimento è un fatto sociale, emotivo e soggettivo: sentimenti e nodi conflittuali fanno parte dell’esperienza della classe. Qualità specifica del teatro è quella di svelare come la realtà sia un costante esercizio di conflitti, espliciti e impliciti, complessi ed articolati. La narrazione, attribuendo agli eventi una logica di causa-effetto e uno sviluppo temporale, permette di organizzare e dare senso al disordine e al cambiamento continuo, non lineare e imprevedibile.

Il processo di creazione di un percorso di drammaturgia di gruppo e/o di comunità e il lavoro sulla narrazione si sviluppa su 5 fasi: scoperta e esplorazione di un tema, scrittura scenica (spazio- tempo – disposizione scenica), scrittura drammatica, mappa drammaturgica, montaggio scenico e può essere utilizzato in tutte le aree disciplinari secondo un approccio di interdisciplinarietà che prevede una restituzione finale alla comunità scolastica secondo una forma scelta insieme agli/alle studenti/esse (festa, parata, installazione interattiva, viaggio teatrale, etc.) ed è intrecciabile ai contenuti previsti nella programmazione didattica e non come attività alternativa a quest’ultima.